lunedì 31 gennaio 2022

Elezione bis-lacca

Mattarella è il "nuovo" Presidente della Repubblica. 

I partiti e i loro principali esponenti provano a spacciare la rielezione di Mattarella come un mezzo successo, quando invece è la certificazione della loro mancanza di forza propulsiva.

Salvini ha giocato a fare il deus ex machina, con effetti disastrosi prima di tutto per sé stesso. Era nitido da un miglio che volesse proporre Casellati, e nonostante dall'interno dello stesso centrodestra sono stati evidenti i segnali che gli suggerivano di non farlo, ha proceduto allegramente andando a sbattere in maniera clamorosa. Si sarà dimenticato che Casellati la fecero eleggere dopo aver posto il veto su Bernini proveniente anche lei da Forza Italia...

Poi la sortita che ha visto Belloni, capo del dipartimento informazioni dei servizi segreti, proposta per il Quirinale in combutta con Conte. Una mostruosità istituzionale, e sembra che anche una parte del Partito Democratico la stesse avallando. 

La soluzione Casini è apparsa praticabile, ma il diniego dei governatori leghisti ha reso l'opzione impercorribile per l'effetto che avrebbe avuto sul governo. Qualcuno sostiene che il Partito Democratico abbia adottato la strategia dell'opossum, fingendosi morto. Secondo me è tutt'altro che finzione. 

Renzi e Meloni hanno giocato bene le rispettive partite nonostante numeri relativamente esigui. L'uno ha fatto da stopper quando c'era da farlo (la tempestività sull'ipotesi Belloni è stata provvidenziale). L'altra ne esce intatta dal punto di vista della propria narrazione, ha votato la candidatura di centrodestra e ha ovviamente negato il voto a Mattarella, in quanto unico partito d'opposizione per Fratelli d'Italia è stata una scelta ovvia e che farà loro buon gioco anche in chiave elettorale. 

Il m5s è la solita palude, in cui Conte ha tramato per fare saltare il governo Draghi. 
Conte è un uomo spuntato dal nulla politico, carico di presunzione e livore, senza la minima visione politica che infatti lo porta ad adattarsi con estrema malleabilità a qualsiasi tipo di «interlogudore». 
Di Maio vede infine salvi capre e cavoli. Governo salvo, e di conseguenza il suo ministero alla Farnesina, con l'aggiunta del fallimento di Conte andato a braccetto con Salvini. 

Berlusconi è rimasto sulla riva del fiume, o forse è stata soltanto l'impressione che ha dato... La prima mossa ufficiosa di Draghi è stata chiamare lui. E, in politica, al caso possono credere soltanto gli allocchi. Ha impallinato (meravigliosamente, mi consenta) Salvini e così ha contribuito in modo decisivo a tenere in piedi il governo. In giro sarebbe difficile da accettare, eppure la verità è che se proprio si vuole attribuire il titolo di vincitore di questa tornata quirinalizia a qualcuno, è proprio Silvio Berlusconi.

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