domenica 15 dicembre 2019

Sardine e dintorni

Sono una sardina, ho partecipato all'iniziativa nella mia città di provincia al Meridione. Si dicono tante cose e il loro contrario su questo fenomeno.
Da parte mia penso ci siano da fare alcune considerazioni imprescindibili per comprendere la genesi della mobilitazione, perché quello che ha spinto me a presenziare può essere molto diverso da quello che spinge altri. Anzi, per meglio dire, l'ordine e l'intensità delle motivazioni può essere molto diverso.

Il salvinismo ci sta sulle balle. La bava alla bocca, la ricerca forsennata di un nemico immaginario, che sia il nero immigrato, il buonista, l'intellettualone fino ad arrivare al "passaporto" delle nocciole, ci hanno fracassato le scatole. Caratteristica questa tipica anche del grillismo. Anche per questo parlo di salvinismo più che di Salvini. 

L' ignavia parolaia di chi pure votiamo ci ha stancato, sfibrato. Ci si chiede perché dovremmo continuare a sostenere chi è costantemente e imperituramente al di sotto delle nostre aspettative, già di per sé basse in partenza. Perché, e questo penso sia il punto nevralgico, consapevolmente o inconsapevolmente tutti coloro che hanno presenziato alle iniziative stanno chiedendo a chi al salvinismo dice di opporsi di farlo davvero, politicamente e quindi intellettivamente e fattivamente. Bando alle ciance, insomma. 

Si sta dicendo alle forze politiche: "vi sopportiamo a mala pena, però siccome partiti non si costruiscono in breve tempo, ci toccate ancora voi. Vedete di non farci girare le balle talmente tanto da spingerci all'astensione, come scelta mica come disimpegno" 
Agitare lo spauracchio Salvini, seppur lo detestiamo, potrebbe non bastare, se saranno incapaci di opporsi intellettivamente e fattivamente al salvinismo (repetita iuvant)
Spero che di questo siano consapevoli anche gli stessi organizzatori e coordinatori della mobilitazione...

PS a quel paese l'integralismo di chi deve sempre trovare i distinguo per estranearsi e porsi sul piedistallo di 'sta ceppa