martedì 2 settembre 2014

Renzi è ultima spiaggia? Nì

Senza fare tanti giri di parole non ritengo che Renzi sia l'ultima spiaggia. Credo che siamo a corto di spiagge. Non perché non ci siano uomini e donne capaci di essere Statisti ma il consenso chi glielo darebbe? Dare una risposta a questa domanda è molto meno banale di quanto possa sembrare.
Il problema principale risiede nell'humus socio-culturale del corpo elettorale. Ormai in buona parte rinsecchito. Nell'epoca di internet e delle sconfinate possibilità che esso dà di fruire dell'informazione dilaga invece la viralità della disinformazione. Quello italiano è in larga parte un popolo indirizzabile quotidianamente e a piacimento, tanto più in un periodo di vacche magre come questo.

Renzi è l'ultima spiaggia? Comincerei con l'analizzare chi sono i leader degli schieramenti d'opposizione.
Berlusconi. La sua fama lo precede, purtroppo per noi ma non per lui. E' riuscito a dare le colpe al centrosinistra dei provvedimenti non attuati da lui in 3 governi. Con un elettorato attento sarebbe stato impossibile.
Grillo. Ha preso i voti urlando nelle piazze che con il suo Movimento tutti sarebbero andati in pensione a 60 anni e tutti i disoccupati avrebbero percepito 1000€ al mese. Bellissimo. Milioni di persone (quelli che un lavoro ce l'hanno) da tempo percepiscono di meno. Va da sé che sarebbe conveniente essere disoccupati. Poi però non chiedetegli i soldi dove li prendiamo. Ah sì, usciamo dall'Euro tornando alla sovranità sui soldi del Monopoli...

Domanda successiva. Considerato ciò, come pensate si possano fronteggiare due portenti dell'affabulazione come Grillo e Berlusconi in un contesto di scarsa conoscenza tecnica e scarsa coscienza politica del corpo elettorale. Peraltro in una nazione dove la fascia demografica più corposa è quella degli over65 già in pensione?

Renzi non è l'ultima spiaggia. L'ultima spiaggia è il suo antipaticissimo modo di fare. Qualcuno si chiede come Renzi abbia potuto raccogliere tanti voti nell'elettorato storicamente a sinistra. Renzi è stato il voto di protesta contro l'intellettualismo fine a se stesso, e a se stessi. Renzi non considera una iattura governare, decidere, inevitabilmente sbagliare qualche volta. E se qualche duro e puro "comunista", che magari a 45 anni già stava in pensione, considera questo la fine della sinistra, non è poi un gran male.