mercoledì 9 settembre 2015

io sono Aylan

Io sono Aylan, o meglio, sono dalla parte di tutti gli Aylan che fuggono da quello che fa paura anche a noi ma non abbiamo mai subito. La foto del bambino restituito, senza vita, dal mare sulla spiaggia di Bodrum ha scioccato molti. La tanto criticata foto pubblicata da importanti quotidiani nazionali ne ha suscitato l'indignazione. Cosa prevedibile, quella foto ha negato loro la possibilità futura di dire di non aver capito, di non aver potuto immaginare. Perché una cosa è leggere che ci sono x mila morti, un'altra è mostrartene anche uno solo. Piccolo, incolpevole e inerme. 

Però non è del tutto esatto, io non sono Aylan. Sono vivo, con i miei desideri e le mie aspirazioni, le mie amicizie e i miei affetti. Oltre ad Aylan ci sono i padri degli Aylan. Come il padre di quello della foto, partito da Kobane con moglie e figlio per restituire a sé e a loro la dignità in Europa. E' dovuto tornare a Kobane con moglie e figlio. Per seppellirli. 

Anche se non è del tutto esatto io sono Aylan, io sono il padre di Aylan. E chi non è dalla parte degli Aylan per me è il nemico.