giovedì 27 dicembre 2018

Zingaretti segretario è la miglior cosa per il PD (questo non è un endorsement)

Zingaretti segretario è la miglior cosa che possa accadere in questo momento al Partito Democratico. Sa il fatto suo, è Presidente del Lazio (direi governatore ma non voglio turbare i puristi delle definizioni), è personaggio che offre una immagine collegiale del suo processo decisionale, ha una oratoria legata alla sinistra più tradizionale e che al contempo non sfocia in quello che io chiamo passatismo.

Il PD è in crisi, prima politica che elettorale, manca di forza propulsiva. Non la recupererà a breve, di certo non basterà a sé stesso. Per cui un Segretario che possa meglio entrare in sintonia con l'elettorato "vecchia guardia" può solo far bene. Controindicazioni sono:

1) L'eventuale rientro degli scissionisti dalla nata morta LeU. E voglio sperare sia superfluo aggiungere altro.

2) La ricerca di un "populismo light" che parli troppo di redistribuzione quando il debito pubblico è di 2300 miliardi di euro. Le questioni ruotano intorno a quella gigantesca zavorra. Cosa è "di sinistra" in queste condizioni? Rebus per niente facile da risolvere.

La sinistra deve tornare ad essere parte del centro-sinistra (con il trattino) perché non si è riusciti ad essere centrosinistra (senza trattino) e questa è una colpa ascrivibile sia a fattori contingenti che a errori umani, talvolta in qualche caso persino miseria umana di alcuni personaggi.
Personalmente, e molto probabilmente, opterò per altre compagini +europeiste nei fatti e non solo nelle parole, senza negare l'importanza del PD e della sua tradizione politica per approntare una opposizione reale alla tempesta di imbecillità in atto. Però potrebbe succedere che la cattiva abitudine di scannarsi tra vicini prenda il sopravvento come sempre. Ed è per questo che mi auguro Zingaretti vinca le primarie e divenga Segretario: ha il giusto profilo per raccogliere una parte dei consensi persi e per provare a tenere a bada gli scalmanati. Sia chiaro, l'impresa è di quelle tremendamente ardue ed è quindi auspicabile che sia condotta da tessitori invece che da attaccabrighe.

martedì 30 ottobre 2018

Breve storia triste

Eravamo in una recessione epocale. Arrivano i governi Renzi/Gentiloni e, anche grazie alle politiche di quel governo, centinaia di migliaia di giovani trovano lavoro, pur con tutte le criticità dei vari casi. A volte vengono sottopagati, e invece di organizzarsi per far valere i loro diritti e/o le ore lavorate, in modo da far presente ai titolari prevaricatori e sfruttatori che rischiano di ritrovarsi il culo a cappello di prete, alle elezioni successive indicano i governi Renzi/Gentiloni come il male assoluto. Fine.

venerdì 28 settembre 2018

La manovra del gambero

Come ben saprete nella nota di aggiornamento del DEF (Documento di Economia e Finanza) il governo ha indicato nella quota 2,4% l'obiettivo di deficit/pil per la legge di stabilità, quella che una volta si chiamava manovra finanziaria. Il 2,4% rientra nei parametri della Commissione Europa, tuttavia con il nostro debito pubblico eccedente di un terzo il nostro prodotto interno lordo è da considerarsi non sostenibile. Attenzione, deficit/pil e debito/pil sono parametri e concetti diversi tra loro. 
Ancora non sappiamo come sarà ripartito questo ulteriore deficit e con quali modalità, ma un dato certo c'è già. Sulle spalle della generazione più giovane è stato messo l'ennesimo fardello. Ecco, è allucinante l'indifferenza, se non persino l'esultanza, di questa generazione dinanzi all'ennesimo sopruso che le viene riservato. 
Una generazione che teoricamente dovrebbe avere in media strumenti superiori per discernere le cose ed è indifferente se non persino esultante dinanzi all'ennesimo sopruso nei suoi confronti potrebbe essere molto semplicemente una generazione che non merita di essere salvata.
Che vada alla malora!

venerdì 27 aprile 2018

Prendi la cornetta, Palazzo Chigi ti aspetta!

Avete presente la mappa del voto, quella colorata tutta di blu al settentrione e tutta gialla al meridione? Ecco, né il blu né il giallo era attribuito a chi è stato maggioranza di governo nei quattro anni precedenti. C'è chi vorrebbe estromettere il blu, espressione della parte maggiormente produttiva del Paese e fare un governo con chi dopo cinque anni di governo ha preso il 22% dei voti (considerando anche tutte le liste presenti nella mini coalizione) di meno dei tre quarti dei votanti. Berlusconi sta politicamente sugli zebedei pure a me (più a me che a qualcuno che dimentica di averlo votato per un bel po'), Salvini ancor di più, e sui grillini mi taccio.

Le elezioni non sono una televendita ma il momento cruciale di una democrazia. Altrimenti il governo estraiamolo pure a sorte tra le prime cento telefonate in arrivo a Giorgio Mastrota. Prendi la cornetta, Palazzo Chigi ti aspetta!

lunedì 19 marzo 2018

Sta arrivando il cambiamento?

Prima di tutto vi chiedo perdono se non mi genufletto intellettualmente a questa ondata grillina. Poi vi spiego perché non lo faccio. Il sensazionale risultato del m5s potrebbe far pensare che ci sia una voglia di cambiamento diffusa e generalizzata nel Paese. Temo non sia così, cercherò di spiegarmi meglio che posso. 
La voglia di cambiamento c'è, ma non riguarda la società. Riguarda le proprie personali sorti. In questo non c'è niente di anormale o sbagliato, solo che la cosa non viene inquadrata in un contesto di società ma nella speranza che il nuovo corso possa portare benefici a me e si fotta tutto il resto. Certamente non tutti gli elettori grillini la pensano in questo modo ma il surplus di voti, oltre a una fetta consistente di quelli che già avevano, è dovuto a questo pensiero di fondo. 
Cambiamento per loro significa che gli altri devono cambiare la loro condizione, e non porre le condizioni per poterla cambiare. La politica secondo loro dovrebbe operare per la loro personale singolarità. 
La Casaleggio srl che opera politicamente tramite il brand politico denominato Movimento cinquestelle è riuscita a creare e convogliare elettoralmente questo sentimento. Saprà gestirlo? Vorrà gestirlo? Il nodo politico del grillismo è questo. Vuole solo ottenere e mantenere consenso o vuole governare? Una volta vinte le elezioni, una volta che "gli altri adesso devono venire a parlare con noi" i problemi e le criticità del Paese rimangono intatti e inalterati, e una volta vinte le elezioni il compito è quello di provare a migliorarle. E i problemi non si risolvono parlando di quanto sia mascalzone l'amico dell'amico del cugino di un mio amico. 
Se vorranno governare, e non solo stare al governo, tanto meglio. Mi auguro che riescano a farlo bene. Nel caso non volessero farlo e puntassero a mantenere il consenso allora abbiamo un problema, e ce l'abbiamo tutti, grillini e non-grillini e astenuti.
Se siete credenti iniziate a pregare...

giovedì 8 marzo 2018

Tratto da Il conformista, di Alberto Moravia, pubblicato nel 1951

Uscirono nel corridoio, incrociandosi con Franz che entrava portando in un bicchiere la pozione calmante. Il professore chiuse la porta e disse "è curioso, dottore, come i dementi si tengano al corrente e siano aggiornati... siano sensibili a tutto quello che commuove la collettività... c'è il fascismo, c'è il duce, e allora voi troverete moltissimi malati che si fissano come vostro padre sul fascismo e sul duce... durante la guerra non si contavano i malati che si credevano generali e che volevano sostituire Cadorna o Diaz... e più recentemente quando ci fu il volo di Nobile al polo nord, avevo almeno tre malati che sapevano di certo dove si trovasse la famosa tenda rossa e avevano inventato uno speciale apparecchio per soccorrere i naufraghi... i pazzi sono sempre attuali... in fondo, nonostante la pazzia non cessano di partecipare alla vita pubblica e la pazzia, appunto, è il mezzo di cui si servono per parteciparvi... naturalmente da buoni cittadini pazzi quali sono." Il medico rise freddamente, assai compiaciuto del proprio spirito. E poi voltandosi verso la madre, ma con chiara intenzione adulativa nei riguardi di Marcello: "ma per quanto riguarda il duce, siamo tutti pazzi come vostro marito, nevvero signora, tutti pazzi da legare da trattare con la doccia e la camicia di forza... tutta l'Italia non è che un solo manicomio, eh, eh, eh."

giovedì 15 febbraio 2018

Meno male che Silvio c'è

Ci risiamo, Silvio Berlusconi ripropone il contratto con gli italiani, nello stesso studio televisivo, con lo stesso presentatore e con una uguale scrivania. Che meravigliosa metafora di questo assurdo Belpaese, per dirla con Guccini. 
Prima di alzarsi dalla suddetta scrivania il divin Silvio dice a Bruno Vespa che nel caso non dovesse tenere fede al quel simbolico contratto lo autorizza a sputtanarlo. Che fenomeno! 

Il primo famigerato contratto con gli italiani risale al 2001. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Abbiamo potuto verificare l'immobilismo e la nocività della sua azione di governo, la sua propensione alla menzogna ma più di tutto l'attitudine a concepire il governo come strumento personale, quindi come un fine, e non come un mezzo per governare, come dovrebbe essere, con i provvedimenti sia popolari che impopolari che ne dovrebbero conseguire. Ha dato la colpa ai sindacati, alle opposizioni e a complotti internazionali per quello che lui non ha voluto fare nonostante la più ampia maggioranza parlamentare della storia repubblicana, quella derivata proprio dalle elezioni seguite al contratto con gli italiani del 2001. 

Perse di un soffio le elezioni del 2006, vinse quelle del 2008 e ci ha portato sull'orlo del baratro nel 2011. Si ricandidò nel 2013 e perse di nuovo ma anche stavolta solo per un soffio. Però nel panorama parlamentare entrò prepotentemente il Movimento cinquestelle.
Movimento cinquestelle con una propensione alla menzogna superiore a quella dello stesso Berlusconi, un assembramento di casi umani a cui è stata offerto il privilegio di sedere negli scranni parlamentari, e relativi  compensi e benefits, in cambio del capo chino alle volontà dei padroni della Casaleggio&Associati. Principale strumento della loro azione politica sono le cosiddette bufale, ovvero menzogne concepite e diffuse col metodo Goebbels, il guru della propaganda nazista. La messa alla gogna, con apposita rubrica sul blog, dei giornalisti sgraditi che ne hanno smascherato le ipocrisie e le meschinità. Si sono spinti fino alla campagna anti-vaccini, un attentato alla salute pubblica, dei bambini in primis. 

Ecco, se la risposta a Berlusconi è il Movimento cinquestelle, va tenuto conto che Berlusconi e Forza Italia hanno sostenuto e votato in Parlamento la legge che impone l'obbligatorietà dei vaccini per frequentare scuole e asili. Berlusconi e Forza Italia almeno con i fondamenti base che ci rendono un Paese sviluppato, libero da epidemie e malattie mortali, almeno con questo non ci scherzano. 
Per questo, per quanto paradossale possa sembrarmi mentre lo scrivo, meno male che Silvio c'è!