Già, rimanere con la stessa maggioranza parlamentare. Che senso ha per chi richiama continuamente alla vocazione maggioritaria? In chi ha vocazione maggioritaria non dovrebbe esserci spazio per la voglia di andare a Palazzo Chigi senza elezioni (anche se ci può stare) ma soprattutto non dovrebbe esserci la voglia di legare il destino dei propri progetti di riforma alle volontà di Casini e Formigoni.
La questione principale è proprio questa, in quanto il governo Letta nacque per cause di forza maggiore mentre il governo Renzi nascerà per una scelta precisa e volontaria di Renzi. Con la stessa maggioranza. Il programma che Renzi dice di voler attuare è, a parer mio, buono se non ottimo. Potrebbe avere serie difficoltà nel farlo a causa della maggioranza spuria che si ritroverà, ma se la ritroverà di spontanea volontà ed è proprio quello che potrebbe pagare in caso di insuccesso. L'alibi dei numeri risicati e dei veti posti dagli altri, se lo userà, si ritorcerà inevitabilmente e giustamente contro di lui e anche il resto del PD che fino a pochi giorni fa lo accusava di essere un simil-berlusconiano.
Inoltre risulta evidente l'incoerenza del segretario PD. Certo la coerenza ad oltranza in politica è quasi impossibile da perseguire ma sbugiardarsi come ha fatto lui nel breve volgere di poche ore è un bruttissimo segnale che non è sfuggito prima di tutti agli elettori che l'hanno sostenuto per le primarie del dicembre 2013.
Ha compiuto un'operazione ad elevato livello di azzardo da cui, tra l'altro, anche chi è nella sua cerchia più stretta non può sottrarsi anche se non la condividesse. Se falliranno l'aggancio alla ripresa economica e al riscatto civico dell'Italia ne saranno i responsabili.
Cosa che personaggi come Casini e Formigoni sicuramente gradirebbero...