sabato 8 luglio 2017

La settimana della follia

Volge al termine la settimana della follia politica. Partiamo dal fondo, con Renzi che usa il vocabolario che usa Salvini per canzonare, a dir poco, gli stessi elettori di Renzi. Un tremendo calcio nel bassoventre per tanti che si sono trascinati ai gazebo di fine aprile per riconfermarlo Segretario del Partito Democratico. Non se ne renderà conto, nemmeno stavolta, perché l'ego ha ormai prevalso sulla politica. Ha legittimato ancor di più la retorica del "a casa loro" che certamente è usata da chi mai voterà PD e ha pugnalato chi lo vota, o lo ha votato, con quel "buonista". 
Ma siamo partiti dal fondo, torniamo all'inizio, al Presidente Mattarella che con un penultimatum alla UE vagheggia di chiudere i porti italiani alle Ong battenti bandiera straniera. Appena lo sentii pensai subito che fosse impazzito pure lui, a meno che non ci fosse già un improbabile accordo con gli "altri Paesi". Accordo che infatti non c'è e senza cui, se si dovesse dare seguito a questa minaccia, si può ottenere semplicemente l'incremento dei costi operativi per Guardia Costiera e Frontex. 
Nel mezzo c'è Minniti che cerca di affrontare la questione con la dovuta lucidità e l'indiscutibile competenza, e c'è il solidissimo Gentiloni che riesce a districarsi in questo marasma, anche se un Presidente della Repubblica che perde la sua proverbiale prudenza sulla tematica più sensibile del momento, e un Segretario del partito di maggioranza relativa che ha eseguito il suo personalissimo harakiri politico, di certo non gli sono di grande aiuto. 
Per farla breve, se tutto va bene siamo rovinati

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