lunedì 23 ottobre 2017

Brevissima considerazione sul referendum veneto

A me i veneti preoccupano molto, a differenza dei lombardi. L'ultima volta che hanno raggiunto uno dei loro scopi prioritari sono riusciti a fare abolire le quote latte. Risultato: l'aumento delle produzioni ha portato a un calo dei prezzi e le aziende venete del settore in calo di utile o fallite. Le aziende tedesche, che secondo i veneti beneficiavano ai loro danni della regolamentazione delle quote latte, da allora invece hanno incrementato gli utili.

giovedì 31 agosto 2017

Minniti ovvero la gestione del possibile

Tempi caldi sul tema migranti. Prima le accuse (infondate) alle ONG da parte degli "imprenditori della paura" grillo-leghisti su assist del pessimo Zuccaro. No, Zuccaro non aveva ragione, Zuccaro è un imbecille che con il suo modus operandi getta discredito sulla magistratura. 
Poi è arrivato il cosiddetto Codice Minniti che chiede alle ONG, per poter operare nel Mediterraneo centrale, di non trasbordare su altre navi coloro i quali vengono salvati e soccorsi. Niente di eccezionale, una precauzione doverosa per non far sentire gli scafisti come autorizzati a fare il cavolo che gli pare quando gli pare. La Libia è più stabile, esiste ancora il dualismo Tripoli-Tobruk e Serraj-Haftar ma non c'è più l'isis a Sirte (città costiera) e un minimo di ordine si è fatto largo. Quindi si può tornare a ragionare con i libici per una cooperazione. 

In Libia c'è il rischio che i migranti trattenuti siano maltrattati? Sì, sono fatti purtroppo accertati. Bisogna però indurre i libici a modificare atteggiamento su questa questione, perché frignare non basta. Personalmente accoglierei in Italia quanti più possibile, non dimenticando che un'accoglienza degna di questo nome non può prescindere dalla valutazione del terreno sociale in cui deve avvenire l'integrazione dei migranti. Molti italiani sono ostili ai nuovi arrivati, vuoi per razzismo o per umano timore del nuovo e dell'ignoto, per cui bisogna prima gestire l'effettiva integrazione di chi è già sul suolo italiano. Dopo si potrebbe anche tornare ad un aumento dei flussi, magari anche programmati e tramite canali legali, ma solo quando ci sarà un dispositivo di integrazione più efficace. 

Piccola parentesi sullo ius soli temperato che tra non molto dovrebbe passare in discussione al Senato: non riguarda i migranti degli ultimi anni ma ottocentomila bambini e ragazzi già italiani a cui viene impedito di esercitare i diritti di cittadinanza, a differenza dei loro compagni di scuola, calcetto, pallavolo o danza. Chi non lo capisce è scemo, chi non lo vuole capire è stronzo, molto stronzo.

sabato 8 luglio 2017

La settimana della follia

Volge al termine la settimana della follia politica. Partiamo dal fondo, con Renzi che usa il vocabolario che usa Salvini per canzonare, a dir poco, gli stessi elettori di Renzi. Un tremendo calcio nel bassoventre per tanti che si sono trascinati ai gazebo di fine aprile per riconfermarlo Segretario del Partito Democratico. Non se ne renderà conto, nemmeno stavolta, perché l'ego ha ormai prevalso sulla politica. Ha legittimato ancor di più la retorica del "a casa loro" che certamente è usata da chi mai voterà PD e ha pugnalato chi lo vota, o lo ha votato, con quel "buonista". 
Ma siamo partiti dal fondo, torniamo all'inizio, al Presidente Mattarella che con un penultimatum alla UE vagheggia di chiudere i porti italiani alle Ong battenti bandiera straniera. Appena lo sentii pensai subito che fosse impazzito pure lui, a meno che non ci fosse già un improbabile accordo con gli "altri Paesi". Accordo che infatti non c'è e senza cui, se si dovesse dare seguito a questa minaccia, si può ottenere semplicemente l'incremento dei costi operativi per Guardia Costiera e Frontex. 
Nel mezzo c'è Minniti che cerca di affrontare la questione con la dovuta lucidità e l'indiscutibile competenza, e c'è il solidissimo Gentiloni che riesce a districarsi in questo marasma, anche se un Presidente della Repubblica che perde la sua proverbiale prudenza sulla tematica più sensibile del momento, e un Segretario del partito di maggioranza relativa che ha eseguito il suo personalissimo harakiri politico, di certo non gli sono di grande aiuto. 
Per farla breve, se tutto va bene siamo rovinati

mercoledì 7 giugno 2017

Medio Oriente: merdone in arrivo

I sauditi rompono con i qatarioti perché sarebbero, a detta dei sauditi custodi del wahabismo, i finanziatori del terrorismo. Gli USA targati Trump appoggiano i sauditi. I turchi alleati degli USA nella NATO si schierano con il Qatar. Daesh (isis) attacca il Parlamento iraniano. Tra il Qatar e l'Iran c'è lo Stretto di Hormuz dove ogni giorno transitano 17milioni di barili di greggio e dove si trova la più grande riserva di gas naturale del Medio Oriente. A me comincia a diventare tutto chiaro e non mi piace per niente.

mercoledì 29 marzo 2017

Caro Emiliano ti scrivo

Carissimo governatore Emiliano, non sono affatto stupito che abbia perso nel suo stesso circolo d'iscrizione. La sento da mesi ritrarsi come colui che ha il contatto col popolo, che sa quello che il popolo del centrosinistra vuole. E poi perde nel suo condominio, anzi sul suo pianerottolo...

Come dicevo non sono affatto sorpreso, prima di tutto perché un uomo del popolo non bloccherebbe mai, su twitter, i militanti ed elettori del suo stesso partito, che lei puntualmente invia "a ballare la pizzica". L'atteggiamento zotico e altezzoso unito ad una certa inefficacia amministrativa, alla tendenza a buttarla in caciara, alle giravolte spudorate sulle considerazioni fatte dai lei stesso cinque minuti prima, completano il desolante quadro del suo agire politico.


sabato 18 febbraio 2017

Viva la politica, abbasso il dalemismo

Renzi nel 2013 è stato eletto Segretario da 2milioni di persone, di cui 1milione l'anno precedente aveva votato Bersani, tra cui io stesso. Mica gente che passava nei circoli per caso. Dopo che abbiamo speso i migliori anni della nostra vita dietro alla loro inettitudine, quelli che coniarono l'espressione "Ditta" ci stanno calpestando. Il problema è ancora più profondo dato che in tantissimi ormai li consideriamo il nemico tanto quanto i grillioti. E le elezioni non le vinceremo comunque, con o senza scissione. Sperare di arginare il populismo con un accordicchio fatto con coloro che lo hanno fatto straripare sarebbe molto più pericoloso di una dolorosa e al tempo stesso benefica scissione. 
Viva la politica, abbasso il dalemismo

mercoledì 18 gennaio 2017

È strepitoso

È strepitoso come giornalisti, opinionisti e personaggi vari dopo le dimissioni di Renzi non sappiano o vogliano dire quali siano state le sue vere lacune. E lo dice un suo sostenitore. Sarebbe sciocco aspettarsi che lo faccia Renzi stesso. L'unico che vi ha accennato è Mario Monti, che però non doveva usare quei motivi per votare no alla riforma costituzionale, in quanto di certo, per meriti suoi, non ha problemi di occupazione e reddito che possano giustificarne un voto di pancia.
Ma d'altronde c'è una maggioranza democraticamente vittoriosa che considerava far cadere un governo di una legislatura finita più importante dell'inizio di un miglioramento nella macchina legislativa e amministrativa del Paese. La cosa più "simpatica" è che le vittime di questo immobilismo parastatale saranno quelli che lo sono stati fino ad adesso.
Molti sessantottini incarogniti hanno votato no allo sblocco della scala sociale. Una nemesi. Gran parte dei giovani, pur avendo io votato sì, in fondo li capisco.
Quello che mi impensierisce non è se Renzi sarà o meno di nuovo a Palazzo Chigi. La questione è: come fare a riportare al centro del dibattito pubblico strategie economiche, industriali e occupazionali. Quelle effettivamente percorribili, sia chiaro. Strategie energetiche e di razionalizzazione della spesa pubblica. Discutere di Sistema Paese. Sono uno di quelli che pensano che il problema dell'Italia non è il "sistema" ma il fatto che ne manca uno vero. Siamo un'intersezione di sottinsiemi che per non perdere una sola briciola manderebbero in malora tutti gli altri. (L'errore politico di Renzi è stato non capire quali di questi sottinsiemi gli avevano dato effettivamente fiducia, o almeno sospeso qualsiasi ostilità, nel 2014)
Fatto sta che in un mondo globalizzato, piaccia o meno la globalizzazione, un'intersezione di sottinsiemi avrà vita breve, cioè andrà a puttane gran parte del benessere di chi ce l'ha, e chi non ce l'ha può pure scordarselo fin da ora.

domenica 8 gennaio 2017

Gli elettori non hanno votato nel merito del referendum? O forse sì

Siamo ormai a un mese di distanza dal responso del referendum costituzionale sulla legge Boschi e quel che conteneva. Si è già detto tutto sulla genesi del voto,  su pance, stomaco e altri organi assortiti. 
E se invece gran parte degli elettori del no la riforma l'avessero capita benissimo? Non è da scartare l'ipotesi che, ad esempio, qualcuno abbia votato no all'armonizzazione delle Agenzie del Lavoro, gestite dalle amministrazioni provinciali, che sono la cloaca del peggior clientelismo, ma non per chi ne beneficia, evidentemente. Molto probabile che qualcuno abbia votato contro lo smaltimento dei contenziosi tra Stato e Regioni perché nei meandri di quegli ingranaggi opachi ci riesce a "mangiare", ai danni di quella stessa gente che sostenevano di voler riscattare mandando a casa Renzi. Di sicuro tanti improvvisati capi-popolo dell'ultima ora hanno votato no all'abolizione dei rimborsi ai gruppi politici regionali perché ne prendono una fetta anche loro. Il tutto andando in quel posto a coloro che li hanno seguiti determinati e poi festanti. 
In quel posto ce lo siamo presi tutti, sia quelli che han votato sì, sia quelli che han votato no spingendo il carro degli stessi personaggi che spesso tengono in scacco le loro ambizioni, i loro meriti e talvolta persino i loro diritti. O forse lo sapevano, ma immaginare future prebende è l'oppio del popolo italico