lunedì 2 febbraio 2015

Mattarella e il ritorno della politica.

Abbiamo, come tutti sapete, un nuovo Presidente della Repubblica che risponde al nome di Sergio Mattarella. Giudice Costituzionale, ex Ministro della Difesa e altro ancora. Esponente della sinistra DC, della migliore sinistra DC. Quella sinistra DC con cui Berlinguer, cari sinistrati sappiatelo, si era accordato per dirigere il Paese alla fine degli anni Settanta. Poi ci fu l'uccisione di Aldo Moro che vanificò il progetto dei due giganti della politica, quella vera.

La scelta di Mattarella segna il ritorno alla politica. E' un grande merito di Renzi, Vendola, Monti e dei rispettivi partiti. Le divergenze tecnico-amministrative rimarranno, per fortuna aggiungo, ma il dialogo che c'è stato per arrivare all'elezione al Quirinale di un uomo della caratura intellettuale e istituzionale di Mattarella è un salto gigantesco in avanti.
Mattarella non sarò il notaio di Renzi, non favorirà né si accanirà su Berlusconi, e allo stesso tempo non sarà la testa d'ariete del conservatorismo di sinistra. Sulla carta è una scelta perfetta e perfettamente aderente al dettato costituzionale. La figura di arbitro indipendente, autonomo ed equilibrato.

Aggiungo che potrebbe rivelarsi un passo avanti anche per la laicità dello Stato. Un Presidente di estrazione democristiana, riprendendo i ripetuti ma ignorati moniti di Napolitano, può invitare a legiferare su temi riguardanti i diritti civili senza essere tacciato di ideologismo anticlericale.

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