lunedì 10 marzo 2014

Parità di genere?

Il percorso della legge elettorale definita Italicum si ferma alla Camera perché sono in discussione gli emendamenti sulla parità di genere.

Il primo grande equivoco è di naturale lessicale. Parità di genere non è sinonimo di quote rosa. Presuppone che ci sia un egual numero di esponenti dei due sessi. Quindi se ritenessi che le due donne sono migliori dei due uomini presenti nel listino non potrei votarle entrambe. Concettualmente abominevole.

Poi, come troppo spesso accade, nel dibattito c'è la presenza di chi farebbe demagogia anche sulla madre (Alfano su tutti). Nel caso specifico c'è chi contemporaneamente "combatte" per le preferenze e per l'imposizione della parità di genere. La contraddizione è evidente e fastidiosissima.

Questo concetto artificioso di parità di genere va contro il merito, la logica ed è pure irrispettoso delle donne. E' irrispettoso perché implica l'impossibilità che ci possano essere più donne che uomini negli scranni parlamentari.

Il fatto che tante donne appoggino questa proposta è la cosa più angosciosa.

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